Perchè le manipolazioni vertebrali funzionano?

Dal concetto biomeccanico a quello neurofisiologico integrato nelle manipolazioni vertebrali


Perchè funzionano le manipolazioni vertebrali?

Questa è la domanda che più frequentemente si pongono terapisti e pazienti e la risposta non è così scontata.
Molti terapisti, così come molti pazienti, hanno una visione delle manipolazioni vertebrali in ottica di “riallineamento” o di “correzione” accompagnata da incremento della mobilità della regione in cui la manipolazione è stata effettuata.
Questo avviene perchè la visione biomeccanica delle manipolazioni vertebrali è ancora quella più diffusa e spesso è ancora insegnata in alcuni contesti formativi legati alla tradizione in terapia manuale.
In realtà la ricerca scientifica già da tempo è andata oltre alla visione prioritariamente biomeccanica, sottolineandone i limiti e offrendo un nuovo paradigma più ampio in termini di risposte neurofisiologiche anche se molte di esse dovranno essere indagate in maniera più approfondita, sopratutto in riferimento alla relazione reciproca che corre tra loro.
Di seguito proviamo a fare un quadro riassuntivo dei fattori correlati all’outcome clinico in seguito all’applicazioni delle manipolazioni vertebrali HVLA sui pazienti.

I diversi fattori in gioco nell’outcome clinico in seguito a manipolazione vertebrale


L’outcome clinico che segue l’applicazione delle manipolazioni vertebrali dipende da diversi fattori che possono essere separati tra loro a scopo didattico ma che si presentano sempre in stretto e reciproco rapporto (1):

  • fattori specifici, ovvero inerenti all’intervento stesso e relativi alle risposte fisiologiche dell’organismo alle manipolazioni vertebrali;
  • fattori relativi al terapista, legati alla modalità di erogazione delle manipolazioni;
  • fattori riguardanti le condizioni cliniche del paziente;
  • fattori inerenti le aspettative del paziente;
  • e, non ultimo, sono implicati anche fattori ambientali.

 

 

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Corso di manipolazioni e tecniche chiropratiche integrate

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La nuova edizione del corso in Tecniche Chiropratiche Speciali è adesso disponibile.
Le lezioni si svolgeranno a Milano il 10-11 settembre 2022.

Corso tecniche chiropratiche

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Milano 10-11 settembre 2022
Finalmente il nostro corso di maggior successo
è tornato con una formula ancora migliore.
Ci hanno chiesto di approfondire la clinica
e parlare della nostra expertise “tra le mura”…
e lo abbiamo fatto.

CONTENUTI

  • Il corso insegna l’utilizzo di tutte le tecniche di origine chiropratica su lettini speciali e a mezzo di attrezzature, riviste e aggiornate in funzione dell’approccio basato sulle evidenze scientifiche.
  • E’ fondamentale sottolineare che non si tratta dell’insegnamento della sola gestualità tecnica, ma della sua collocazione in un contesto clinico ragionato e integrato dall’expertise degli insegnanti.
  • E’ prevista una parte approfondita e dettagliata dedicata alla clinica delle ernie, protrusioni e stenosi lombari e una parte di clinica generale riguardante l’approccio strutturale. Attnezione: così approfondito non lo abbiamo mai fatto!

PROGRAMMA TECNICO

Programma delle tecniche
Utilizzo del Drop spinale su lettino fisso e portatile:
• Drop Pelvico
• Drop Lombare
• Drop Dorsale
• Drop cervicale
Funzione Drop accessoria
• Coxo-femorale
• Spalla
Utilizzo del flexion-distraction
• Dinamico
• Statico
Utilizzo del Break Away
• Mobilizzazione con leva
• Mobilizzazione a ponte
Utilizzo del Drop periferico
• Piede e Caviglia
• Ginocchio
• Spalla, gomito e polso
• Utilizzo dell’attivatore neurologico meccanico e elettrico
• Utilizzo dei cunei di Dejarnette

PROGRAMMA CLINICO TEORICO

• Inquadramento di tutte le tecniche in contesto clinico
• Approfondimento nel dettaglio del trattamento delle ernie, delle protrusioni e delle stenosi con il lettino chiropratico in associazione all’esercizio antalgico
• Approfondimento dell’approccio strutturale: la visione classica, le attuali concezioni di evidenza scientifica e come integrare le tecniche in un progetto clinico razionale

DOCENTI

Fabio Perissinotti D.O., Spinal Manipulation Expert
Giancarlo Faedi D.O., Spinal Manipulation Expert

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Consigli a distanza su come manipolare i pazienti

E’ possibile e ha senso dare consigli a distanza su come manipolare i pazienti?

Queste riflessioni nascono da una serie di situazioni reali e occorre fare una premessa: il confronto tra terapisti è importante e permette di crescere e incrementare l’expertise clinica di ciascuno dei partecipanti. Detto ciò, consigliare a distanza può presentare alcune criticità.

Le tre criticità dei consigli a distanza sulla manipolazione vertebrale

  1. Il terapista che consiglia si confronta verbalmente con il collega riguardo all’anamnesi, raccogliendo diversi dati, sia pur filtrati. L’esame obiettivo rimane però impossibile a distanza e questa sezione di ispezione, osservazione e palpazione è invece fondamentale per inquadrare il paziente in termini tissutali e strutturali. Viene quindi a mancare un elemento piuttosto centrale nella possibile scelta manipolativa.
  2. L’aspetto comunicativo, il rapporto terapista-paziente, l’instaurazione dell’alleanza terapeutica, insomma il contesto biopiscosociale, è ormai appurato che sono elementi portanti si qualsiasi terapia e risposta alla terapia, comprese le manipolazioni vertebrali. Chiaramente nel consiglio a distanza viene a mancare anche questa condizione.
  3. Spesso, il consiglio è chiesto dai colleghi terapisti quando si trovano innanzi a casi “difficili”, ovvero a casi che non rientrano nella normalità. Questi casi clinici si riferiscono a pazienti situati ai margini della media e che per definizione hanno delle risposte e degli outcome particolari e poco prevedibili. Ecco che assumersi la responsabilità di dare una valutazione a distanza e un consiglio può nascondere delle insidie “imprevedibili”.

 

Autore: Fabio Perissinotti D.O., m-FT, MSc. Sport Physio, BSc. SS.
Direttore Spinal Manipulation Academy

 

E’ utile monitorare l’esercizio fisico dopo la seduta di manipolazioni vertebrali?

Manipolazioni vertebrali, lombalgia e esercizio fisico

Ruolo delle manipolazioni vertebrali nella lombagia non specifica

Il ruolo delle manipolazioni vertebrali nel mal di schiena non specifico (NSLBP, Non Specific Low Back Pain) deve essere ancora chiarito. Le Clinical Prediction Rules propendono per un ruolo più importante quando il mal di schiena è acuto, ovvero è presente da non oltre due settimane. Le linee guida propendono per un miglior risultato associando manipolazioni vertebrali ad esercizio fisico.

E’ utile monitorare l’esercizio fisico dopo le manipolazioni vertebrali?

Molti terapisti propongono ai pazienti esercizi fisici, di varia natura, in associazione al loro trattamento manipolativo. A volte si tratta di esercizi eseguiti nello studio del terapista, altre volte insegnati in altri dipartimenti negli studi polispecialistici, sotto la supervisione di un’altro terapista, e non ultimo si tratta di esercizi eseguiti come “compito a casa” dal paziente, tra una seduta di manipolazione e la successiva.
Purtroppo, anche riguardo al capitolo esercizi, ovvero quali e quante volte, le evidenze scientifiche sono deficitarie. Il dato più oggettivo in questa direzione è quello che indica come l’esercizio per essere efficace dovrebbe andare incontro alle preferenze del paziente.
In alcuni contesti è possibile offrire un servizio di coaching sull’esercizio fisico, spesso in aggiunta ad un monitoraggio di alcuni parametri fisici a mezzo di macchinari che, mediamente, hanno un costo piuttosto ingente. Alla base di questa filosofia vige la convinzione che l’attività di coaching e il monitoraggio offrirebbero un potenziamento dell’outcome positivo. In effetti si tratta di un ragionamento piuttosto intuitivo: più ti seguo e maggiori saranno i risultati. Una recente pubblicazione però sembrerebbe smentire questa formula nel trattamento della lombagia non specifica. Lo studio di Oliveira e al. è giunto infatti alla conclusione che un attività di coaching sull’esercizio fisico e una di monitoraggio (feedback) non hanno dato risultato superiore nell’outcome, se paragonati alla prescrizione dell’esercizio fisico con sola educazione del paziente.

Conclusioni

L’importanza dell’esercizio fisico associato alle manipolazioni vertebrali non è messa in discussione. Occorre però riflettere sull’opportunità di investire in sedute personalizzate e attrezzature costose al fine di migliorare la propria offerta terapeutica. Tutto questo infatti si riflette sui costi e sull’impegno di tempo, sia per il terapista che per il paziente, e come visto non sembrerebbe apportare miglioramenti tangibili.

Autore: Fabio Perissinotti D.O., m-FT, MSc. Sport Physio, BSc. SS.
Direttore Spinal Manipulation Academy

 

 

 

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RISORSE VIDEO UTILI, ESERCIZI PER L’ERNIA E PER LA LOMBALGIA

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Ernia lombare e manipolazioni vertebrali, quali indicazioni?

In caso di ernia lombare le manipolazioni vertebrali sono indicate?

Manipolazioni vertebrali, ernia lombare e pregiudizio

Affrontiamo un argomento molto discusso e, come spesso succede, in relazione al quale sussistono molte indicazioni o controindicazioni basate sul pregiudizio piuttosto che sull’obiettività della ricerca scientifica e dell’esperienza clinica.
Che il pregiudizio sia imperante lo dimostra questa pubblicazione del 2018 di Hincapiè e al. (1) dove si evince chiaramente come il punto di vista sulle manipolazioni vertebrali dei chiropratici  in caso di ernia lombare (ottimistico), rispetto a quello dei medici di base (neutro) e a quello dei chirurghi (più negativo) fosse basato esclusivamente sulla propria percezione, o meglio dispercezione, piuttosto che su dati oggettivi. Come sempre, proveremo a fare il punto della situazione con una analisi progressiva dei fatti.

Letteratura scientifica: poca e di scarsa qualità

Molte “prove” a favore della manipolazione vertebrale arrivano dall’ambiente chiropratico e, d’altronde, i chiropratici fanno della manipolazione il mezzo terapeutico elettivo e sono presenti in maggior numero negli Stati Uniti, dove non essendoci sanità pubblica c’è un maggior interesse da parte delle assicurazioni a valutare il rapporto costo/beneficio delle terapie rimborsabili.
Ebbene, spesso queste prove consistono in articoli di venti, trent’anni fa e di scarso peso scientifico. In definitiva, ad oggi la letteratura scientifica a disposizione non è sufficiente a sostenere l’utilità nel trattamento dell’ernia del disco a mezzo di manipolazione vertebrale ma, nel contempo, sembra esserci sufficiente evidenza circa la non pericolosità delle manipolazioni quando il clinico è competente a livello anamnestico e tecnico-manuale (2,3,4).

Ernia e manipolazioni vertebrali

Manipolazione in rotazione?

In passato si era stato fatto notare che la manipolazione in rotazione poteva essere pericolosa per l’integrità del disco ma oggi le evidenze hanno dimostrato che si tratta di un approccio tecnico sicuro (4,5,6,7,8).

Quando sono controindicate le manipolazioni vertebrali in caso di ernia?

La maggior parte degli autori è concorde nel considerare controindicazione assoluta alla manipolazione vertebrale, la presenza di deficit neurologici ingravescenti e la presenza di ernia espulsa. Una controindicazione relativa è invece l’impossibilità di individuare una via del non dolore in fase pre-manipolativa (7,8).

Indicazioni generali alla manipolazione vertebrale

Ad oggi non siamo in grado di stabilire con precisione quando, come e in che quantità applicare la manipolazione vertebrale per la cura dell’ernia lombare. Questo non significa rinunciare a questa tipologia d’intervento, piuttosto occorre prendere atto di quanto affermato e utilizzare l’expertise del terapista in sinergia con le aspettative del paziente per valutare l’inserimento della manipolazione vertebrale in presenza di ernia (9). Gatterman (4) ci ricorda i tre principi base prima di procedere con la manipolazione vertebrale: attenta valutazione della postura antalgica del paziente; presenza di posture che centralizzano il dolore; presenza di una via del non dolore in fase pre-manipolativa. Sempre secondo Gatterman la manipolazione a leva corta in rotazione può essere maggiormente indicata per evitare di stressare il disco.

Concludendo

In base a quanto fin qui osservato risulta evidente come l’approccio euristico sia fondamentale nel trattamento manipolativo dell’ernia discale lombare (9). La chiave d’accesso iniziale dell’intero processo è rappresentata dalle aspettative del paziente, infatti se l’aspettativa è bassa perchè il medico ha sconsigliato l’intervento o per altri motivi, la profezia di non riuscita dell’intervento sarà destinata ad avverarsi, e le possibilità di reazioni avverse sarà maggiore. In quasi vent’anni di pratica clinica ho raccolto e sintetizzato le informazioni sul trattamento dell’ernia lombare, solo in piccola parte esposte in questo articolo. Se è vero che le indicazioni possono essere svelate solo in maniera euristica, in riferimento al caso specifico, è altrettanto vero che è possibile avere una sorta di “linee guida” pratica per orientarsi nel processo terapeutico.
Tutte queste informazioni sono adesso disponibili durante il corso di manipolazioni avanzate, dove l’argomento viene affrontato in maniera ultra-specifica, facendo riferimento anche ad altre tecniche manuali e chiropratiche che possono essere di ausilio al trattamento dell’ernia lombare, come per esempio il sistema chiropratico flexion-distraction.

Articolo a cura di:
Fabio Perissinotti D.O., Osteopata & Spinal Manipulation Specialist [Lugano, CH]

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Esercizi, un valido ausilio in caso di ernia lombare – Video di Fabio Perissinotti

BIBLIOGRAFIA

1 -Hincapiè CA e al., Chiropractic spinal manipulation and the risk for acute lumbar disc herniation: a belief elicitation study, Eur Spine J, 2018 Jul, 27(7) 1517-1525;
2 – Oliphant D., Safety of spinal manipulation in the treatment of lumbar disk herniations: a systematic review and risk assessment, J Manipulative Physiol Ther., mar-apr 2004, 27(3):197-201;
3 – Hicanpiè CA e al., Chiropractic care and risk for acute lumbar disc herniation: a population-based self-controlled case series study, Eur Spine J, 2018, Jul, 27(7) 1526-1537;
4 – Gatterman, 2004 M.I., Chiropractic management of spine related disordes, Lippincott Williams & Wilkins, 2004 (Pag. 163-169)
5- Farfan HF e al., The effect of torsion on the lumbar intervertebral joints: the role of torsipn in the productiopn of disc degeneration, J Bone Joint Surg (AM), 52:468-497, 1970
6- Farfan e al., The istantaneous center of rotation of the third lumbar interverterbral joint, J Biomech, 4:149, 1971
7 -Bergmann F., Peterson D.H., Chiropractic Technique, Principles and Procedures, Elsevier 2011 (Pag. 103-105)
8 – Haldeman S., Principles and practice of Chiropractic, McGraw-Hill, 2005 (Pag. 929-931)
9 – Perissinotti F., Ernia e manipolazione vertebrale, Dispensa del corso di studio, Spinal Manipulation Academy, 2022 (3° aggiornamento).