Spondilolistesi e manipolazioni vertebrali

In presenza di spondilositesi posso effettuare manipolazioni vertebrali?

Spondilolisi con spondilolistesi

La spondilolisi è un’alterazione della morfologia del rachide lombare che consiste nell’interruzione di continuità dell’istmo vertebrale. Se l’istmo si interrompe da entrambi i lati il corpo vertebrale tende a scivolare in avanti sul corpo della vertebra sottostante producendo una spondilolistesi. Normalmente questo si verifica a livello della quinta vertebra lombare (L5) che tende a scivolare in avanti (anterolistesi) rispetto all’osso sacro, assecondando la direzione naturale della lordosi lombare.
L’anterolistesi è la principale causa di instabilità della colonna vertebrale e la sintomatologia dolorosa, se presente, può essere curata nella maggior parte dei casi grazie a riposo e fisioterapia.

Cause dell’anterolistesi

Le cause possono essere di diversa natura:

  • deformazione congenita;
  • traumi passati della colonna vertebrale;
  • invecchiamento e usura discale sopra i 50 anni.

Oltre all’età, rappresentano fattori di rischio:

  • la pratica di sport a rischio di lesioni della zona lombare, come il sollevamento pesi;
  • e, dal lato opposto, la sedentarietà.

La sintomatologia è molto variabile in base al grado di scivolamento vertebrale e agli adattamenti vertebrali del singolo soggetto. Nei casi più lievi normalmente l’anterolistesi è sintomatica, altrimenti il dolore può essere più grave e persistente, esacerbandosi in determinati periodi per poi regredire spontaneamente, oppure peggiorare con il tempo. Nei casi più gravi, invece, il dolore può estendersi dalla regione lombare alle gambe con conseguente:

  • seria limitazione motoria e rigidità;
  • diminuzione della forza muscolare;
  • assunzione di una postura errata;
  • perdita della funzione della vescica per instaurarsi della sindrome della cauda equina.

I casi gravi, sia pur estremamente rari, richiedono trattamento chirurgico.

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Evidenza scientifica e manipolazioni vertebrali: il metodo GRADE

Applicare rigorosamente l’Evidence Based Practice (EBP) alle manipolazioni vertebrali non è facile

Applicare il metodo GARADE, descritto negli articoli linkati sotto, può essere di aiuto.

Applicare rigorosamente l’Evidence Based Practice (EBP) alle manipolazioni vertebrali non è facile e l’esperienza dei terapisti gioca ancora un ruolo importante nella clinica quotidiana. Ciò nonostante, imparare ad utilizzare le Best Evidence messa a disposizione dalla ricerca scientifica significa oggi poter abbandonare tecniche e approcci clinici che si sono dimostrati privi di alcun riscontro scientifico. Questo incrementa la professionalità dei terapisti manuali, ne migliora il servizio al paziente e permette di dialogare tra loro parlando la stessa lingua. Infatti l’EBP ha apportato un notevole contributo al miglioramento degli outcome clinici e della qualità dell’assistenza sanitaria, tant’è che stata integrata in tutto il mondo come componente del core curriculum nei programmi di formazione dei professionisti sanitari.  Ritengo che essa dovrebbe essere integrata anche nella formazione in manipolazione vertebrale.

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Cosa sono, a cosa servono e come funzionano le manipolazioni vertebrali?

Manipolazioni vertebrali: cosa sono? A cosa servono? Come funzionano? Possono essere pericolose?

Con questo articolo rispondiamo in maniera concisa ad alcune delle domande fondamentali inerenti le manipolazioni vertebrali e che spesso creano dubbi sia ai pazienti che ai terapisti.

Cosa sono le manipolazioni vertebrali?


La manipolazione vertebrale è una forza indirizzata dal terapista ad alta velocità sulle articolazioni vertebrali al fine di ottenere una stimolazione recettoriale causata dallo stiramento del compartimento capsulo-legamentoso, entro i limiti della sua resilenza elastico-anatomica, che è accompagnato dal caratteristico pop o crack articolare dovuto alla rapida diminuzione della pressione intra-articolare che porta alla formazione e al collasso di bolle gassose, di azoto, ossigeno e anidride carbonica, nel liquido sinoviale.

A cosa servono le manipolazioni vertebrali?


Le manipolazioni vertebrali sono un mezzo terapeutico utile al trattamento di diverse problematiche muscolo-scheletriche sia in acuto che in cronico,
così come di problematiche viscerali e microcircolatorie, in quanto la componente somatica (muscoli, articolazioni e tessuti connettivi) e in stretta relazione con tutte le funzioni corporee sia a livello strutturale che funzionale tramite il sistema nervoso.

Come funzionano le manipolazioni vertebrali?

Le manipolazioni vertebrali attivano un ampio ventaglio di risposte fisiologiche corporee: alcune sono locali, come ad esempio il rilascio della muscolatura e il conseguente aumento della mobilità o ancora il rilascio di mediatori dell’infiammazione. Altre risposte si verificano a livello midollare e altre ancora a livello sovra-spinale, come ad esempio l’attivazione delle vie discendenti di modulazione del dolore. Molti dei meccanismi fisiologici implicati nelle manipolazioni vertebrali devono essere ancora chiariti, soprattutto nelle loro reciproche relazioni. Oggi sappiamo però che le manipolazioni non allineano o “aggiustano” le vertebre ma rappresentano un input neurofisiologico complesso.

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Meccanica delle manipolazioni vertebrali: forza o velocità?

La tecnica delle manipolazioni vertebrali HVLA prevede per definizione alta velocità e poca forza?


Il sinonimo di manipolazione vertebrale è HVLA, ovvero High Velocity and Low Amplitude, ovvero tecnica ad alta velocità e bassa ampiezza. E’ opinione comune, e così viene insegnato, che una manipolazione corretta debba essere eseguita rapidamente e senza forza. Sicuramente il concetto di mettere in primo piano la rapidità esecutiva è giusto ma, a ben vedere, così espresso non rispetta i principi della meccanica.

Manipolare un tessuto significa applicarvi una forza
La manipolazione vertebrale (E la terapia manuale in genere) per definizione è l’applicazione di una forza sui tessuti del paziente, quindi la forza è implicata nella manovra e per esprimerla si sfrutta normalmente la componente di accelerazione per ragioni pratiche come visto nel paragrafo precedente. Occorre però ricordare la formula della forza, ovvero:

La Forza è uguale a Massa x Accelerazione (F=m x a)
con F e a aventi stessa direzione e verso.

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Manipolazione vertebrale e concetto fondamentale di barriera

Il concetto di barriera è fondamentale per comprendere la tecnica delle manipolazioni vertebrali

Introduzione: elementi anatomici in continuità
Per introdurre i principi tecnici della manipolazione vertebrale occorre, come prima cosa, rimarcare la presenza dei seguenti elementi anatomici che sono in continuità sia strutturale che funzionale:

  • Muscolo
  • Tendine
  • Capsula
  • Legamenti
  • Fasce

Concetto di barriera nelle manipolazioni vertebrali


Possiamo allora introdurre il concetto di barriera e comprendere in quale range anatomico si concretizza la manovra di thrust vertebrale. Applicando una forza di stiramento al complesso tissutale descritto nel paragrafo precedente, potremo identificare alcune barriere successive:

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